DESCRIZIONE

100% piena proprietà di porzioni di fabbricato sito in Comune di Roma, zona Casalotti, via Selva Candida 51 e precisamente: - appartamento ad uso civile abitazione posto al piano terra, catastalmente composto da: ingresso-disimpegno, cucina, tre camere, un bagno e corte esclusiva di pertinenza. A confine con: androne-vano scale, locale cantina sub. 3, corte comune per due lati, salvi altri e diversi confini. Censito al Catasto Fabbricati del Comune di Roma al foglio 339, part. 1955 sub. 2 graffato al sub. 511, z.c. 6, via di Selva Candida n. 51 piano T, cat. A/4, cl. 7, cons. vani 5, superf. cat. tot. 91 mq, r.c. € 671,39. Lo stato dei luoghi dell’appart. non è conforme alla planimetria catastale allegata alla domanda di condono per modifica dei prospetti e variazioni interne realizzate anche mediante accorpamento senza titolo del locale caldaia censito con il sub. 514, quest’ultimo costituente bene comune non censibile. In conseguenza della diversa distribuzione interna e del menzionato accorpamento l’immobile oggi risulta essere composto da: ingresso, disimpegno, soggiorno con angolo cottura, cameretta, camera con bagno, ulteriore bagno e corte di pertinenza. Per la regolarizzazione di tali difformità - previo scorporo del locale caldaia mediante ripristino del muro divisorio originario e riapertura del vecchio accesso al locale dalla corte esclusiva - dovrà essere presentata una SCIA in sanatoria per lavori già realizzati (modifica prospetti, diversa distribuzione interna, annessione di corte e opere connesse), il tutto al costo stimato di € 9.500,00 comprensivo di diritti, sanzioni, spese tecniche ed opere di ripristino (imputate in quota parte), già detratto dal prezzo di stima. Il ripristino dell’originaria apertura del locale caldaia dalla corte esclusiva determinerà la costituzione di una servitù di passaggio coattiva sulla corte medesima a carico dell’aggiudicatari, i cui costi sono stati considerati nella determinazione del prezzo di stima. E' in corso un giudizio di opposizione di terzo instaurato da un familiare dell’esecutato che rileva appunto la natura di bene comune non censibile del locale caldaia. Alla data dell’emissione dell’ordinanza di delega è stata rigettata l’istanza di sospensione della vendita ed è in corso il giudizio di merito. Per quanto attiene alla corte di pertinenza, è stata accorpata all’appartamento con variaz. n. 78074.1/2013 (attribuzione di corte) ma non vi è assoluta certezza sulla proprietà esclusiva della medesima in capo al debitore esecutato, benché oggetto di successione testamentaria e di atto di acquiescenza da parte dell’unica chiamata all’eredità. Sussiste quindi una remota possibilità di evizione per la quota indivisa di ½ della suddetta corte, circostanza di cui si è tenuto conto nella valutazione del bene. L’intero fabbricato di cui gli immobili sopra descritti fanno parte è stato costruito in assenza di titolo edilizio. Successivamente per il bene descritto è stata presentata domanda di condono prot. 86/24576/002 definita con il rilascio della concess. in sanatoria n. 67444 del 8/11/1997. Non è stato rilasciato certificato di agibilità. È presente APE con attestaz. di classe energetica F fino al 3/1/2030. Gli impianti elettrico, termico e idrico non sono attestati di conformità; il costo per il rilascio delle suddette attestazioni, comprensive degli eventuali adeguamenti, è stimato in circa € 3.000,00 già detratto dal prezzo di stima. Il fabbricato è privo di ascensore. Per il fabbricato di cui fa parte il bene descritto non è stato costituito un condominio. Destinazione urbanistica, eventuali vincoli, parti comuni, formalità pregiudizievoli come in perizia. Il tutto come meglio descritto nella perizia di stima a firma del Geom. M. Zaccardini. Occupato con contratto di comodato gratuito da un familiare dell’esecutato, già oggetto di disdetta da parte del custode al 14/11/2020. Emesso ordine di liberazione.